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Vieni a scoprire lo straordinario arcipelago delle Isole Pelagie, ci troverai uno scrigno di colori, natura selvaggia e profumi tipici dell’Italia anni 50, il tutto incastonato in un paradiso naturale degno del film “ la mia Africa”.
La natura che si affaccerà al vostro sguardo, come l’immagine di un dipinto attraverso i sui panorami mozzafiato, vi avvolgerà in un caldo abbraccio rilassante.
Le isole “d’alto mare”, significato di Pelagie in greco, sono situate a circa 200 km a sud di Agrigento, tra l’isola di Malta e la Tunisia. L’arcipelago comprende la grande isola di Lampedusa (33 km2 di superficie) e i due piccoli isolotti di Linosa e Lampione.
Quest’ultimo, “abitato” solo da un faro, si immerge nel mare con pareti quasi verticali per circa 60 m di profondità ed è quindi un fondale incontaminato, vero paradiso per i subacquei, che qui possono incontrare: cernie, aragoste, corallo giallo e rosa e lo squalo grigio.
L’isola di Lampedusa è una tavola calcarea che termina, a nord, con una impressionante falesia, mentre a sud la costa è frastagliata e forma lunghi promontori e calette profonde che si chiudono con spiaggette di sabbia.
Più vicina all’Africa che all’Italia (ed in effetti poggia sulla piattaforma africana) è circondata da un mare spettacolare, dalle incredibili sfumature, che vanno dal trasparente, al turchese, al verde smeraldo, al blu.
Gli abitanti ignorano completamente l’agricoltura, l’interno dell’isola, bianco ed ocra, pietroso ed arido, ha un aspetto desertico.
Si occupano invece di pesca come testimonia l’importante flotta ancorata in una rada ben riparata.
Alcune scoperte hanno confermato che l’isola era già abitata nell’età del bronzo.
Nel 1843 l’isola apparteneva all’illustre famiglia dei Lampedusa (e Giuseppe, autore del Gattopardo ne è il membro più noto), ma venne poi acquistata da re Ferdinando che vi installò un penitenziario e vi fece approdare alcuni coloni.
Bellissimo è lo spettacolo che si presenta agli occhi di chi, armato di maschera e pinne, naviga lungo le coste rocciose: donzelle pavonine dai colori sgargianti, scorfani, bavose sfinge (nascoste nelle piccole cavità degli scogli), stelle marine, salpe, le sottili aguglie, polpi, lepri e cetrioli di mare; spugne.
Il fondale, a tratti roccioso, o candido e sabbioso, si tinge improvvisamente di verde scuro, è la posidonia, pianta acquatica chiamata anche polmone del Mediterraneo per l’ossigeno che rilascia nell’acqua, che forma vere e proprie praterie sommerse.
Chi invece è dotato di bombole scopre un mare ricchissimo di coralli, spugne, madrepore, alcuni coloratissimi pesci pappagallo e, nei pressi di Capo Grecale (ma solo a 50 m di profondità), le aragoste.
Ritorna ad ascoltare il ritmi del tempo e della natura, aspetta i tramonti sanguigni, delizia lo sguardo con il fenomeno delle “ barche volanti” sospese sull’acqua, immergiti nel mare incontaminato, regalati una favola blu! Vieni a trovarci!